Viridaria di Palazzo: il verde domestico

MERCOLEDÌ 1 DICEMBRE 2021 ORE 17.30 

ALBERTA CAMPITELLI

Storica dell’arte e dei giardini, museologa. Vice Presidente dell’Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI), docente di Storia e gestione dei giardini presso la Scuola di Specializzazione in Beni Naturali e Territoriali all’Università La Sapienza di Roma, Presidente del Comitato tecnico-scientifico per i Musei e l’Economia della Cultura e membro del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici (MIC).

Introdurre

ILARIA BORLETTI BUITONI Vice Presidente del FAI e Presidente dell’Associazione WETree. Membro del cda della Fondazione Marini Clarelli Santi.

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Leon Battista Alberti, Andrea Palladio e poi Vincenzo Scamozzi prescrivevano per il decoro urbano belle fabbriche, piazze e porticati, e le piantagioni di alberi erano riservate ai viali suburbani, in particolare a quelli che conducevano alle ville signorili fuori città. I giardini urbani erano quindi confinati nei chiostri delle chiese o annessi a conventi, ma soprattutto erano appendici ed estensione di molti palazzi nobiliari, ad uso privato, e solo a partire dal XVIII secolo si afferma la presenza di verde ad uso pubblico “per i piaceri del popolo”.

Ampia è stata quindi la diffusione dei giardini di palazzo in età moderna, a partire dal XV secolo, e trova il suo fondamento in Vitruvio, che suggeriva per le residenze dei notabili “giardini curati”. Tra i molti esempi, alcuni ancor oggi conservati, si possono citare il giardino di Palazzo della Signoria a Firenze (Michelozzo, metà XV secolo), quindi, pochi anni più tardi un giardino è documentato annesso al Palazzo della Cancelleria a Roma, sopravvissuto fino al XIX secolo, il Palazzo Piccolomini a Pienza, voluto dal papa umanista Pio II, aveva un giardino pensile, come progettato da Bernardo Rossellino, come pensile erano l’originario giardino di Palazzo Marco, a Roma, demolito ad inizi 900 per la costruzione del Vittoriano , e quello di Palazzo della Rovere in Borgo. Non si contano i giardini di palazzo realizzati nei secoli successivi,

Verrà presentato nell’incontro un excursus su questa particolare tipologia di giardino, confronto con quello del Palazzo degli Oddi Marini Clarelli illustrato nella fotografia di apertura.

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