L’ “Appartamento Buono”


Quest’ala del palazzo su lato via dei Priori è da sempre considerata il “fiore all’occhiello” della famiglia Oddi, simbolo di prestigio nel centro storico di Perugia.

La decorazione interna esprime un linguaggio tardo barocco nelle prime due sale, mentre le ultime tre si avvicinano più al neoclassicismo.
L’elemento di grande originalità sono i pavimenti in battuto alla veneziana, tecnica rara da incontrare a Perugia.
Tre dei cinque pavimenti originali sono sopravvissuti nel tempo e sono stati restaurati nel 2022 dalla Cooperativa CBC Umbria, grazie alla Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio dell’Umbria.

Questa “importazione” è probabilmente dovuta a Giovanni Battista degli Oddi (1686-1766) che fu, a suo tempo, al servizio della Repubblica di Venezia (1705-1735), per poi tornare a Perugia nel 1744.

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Una tecnica veneziana in un palazzo nobiliare a Perugia

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Approfondimento di Caterina Bon Valsassina estratto dal libro Tanto di lume alle cose di Architettura (Campisano Editore)

Volte Appartamento Buono
Pianta dell’ “Appartamento buono” con le volte di cinque sale
Pavimenti Appartamento Buono
Pianta dell’ “Appartamento buono” con i pavimenti in battuto alla veneziana di tre sale
Prima anticamera dei paesaggi
Prima anticamera dei paesaggi – Pavimento in battuto alla veneziana dopo il restauro del 2022 senza gli arredi

Prima anticamera dei paesaggi o Camera della musica

Dal Salone d’ingresso si accede all’Anticamera dei paesaggi: a destra si giunge alla Camera dell’Alcova, a sinistra alla Quadreria, al Salotto rosso e oro, alla Stanza del biliardo o della ringhiera.

Qui nell’Anticamera dei paesaggi la volta è stata dipinta nel 1771 dal pittore marchigiano Francesco Appiani (1704-1792). I soggetti rappresentano Putti in gloria, mentre l’intradosso è adornato da Scene di storia romana e mitologiche.
Le quadrature ed i vasi fiori angolari sono da attribuire a Nicola Giuli (1722-1784).

Prima anticamera dei paesaggi
Prima anticamera dei paesaggi prima del restauro del pavimento con i dipinti e gli arredi

Il pavimento in battuto alla veneziana è stato realizzato nel medesimo periodo, come dimostra l’utilizzo dello stesso motivo decorativo dei vasi di fiori agli angoli come nella volta.
Al centro del pavimento una corona di mirto con una lira a tre corde attraversata da un lituo (strumento musicale a fiato).

Gli arredi sono tutti databili alla seconda metà del Settecento.
Da segnalare, in particolare, il canapè in legno “colorato bianco filettato dorato intagliato con emblema del caduceo” ripreso anche nelle sedie e nelle due consolle in legno intagliato.

Le pareti sono adornate da undici dipinti raffiguranti Vedute e Capricci, eseguite da un artista nell’ambito di Giovanni Paolo Pannini (1691-1765).

Camera dell’Alcova

Dalla prima Anticamera dei Paesaggi si accede alla Camera dell’Alcova, costituita da due ambienti divisi tra loro da un arco a sesto ribassato.
Fino agli anni Cinquanta del Novecento questa è rimasta la camera da letto padronale del palazzo.

La volta venne realizzata nel 1771 da Francesco Appiani (1704-1792) e raffigura La Giustizia e la Pace al centro, gli Uomini illustri ai quattro angoli dell’intradosso.
Le quadrature architettoniche e le decorazioni con motivi vegetali sono opera di Nicola Giuli (1722-1784).

L’anticamera è impreziosita da un caminetto in finto marmo; al di sopra di questo, una specchiera cinta da una cornice in legno intagliata, dorata e dipinta su cui spicca lo stemma della famiglia Oddi. Nell’alcova vi è un letto in legno intagliato, dipinto e dorato.
Tutti i mobili sono della seconda metà del Settecento.

Sulla parete destra spicca il dipinto Venere nascente dal mare di Luigi Scaramuccia (1616-1665), acquistato da Angelo degli Oddi (1601-1647).
Sotto il dipinto è ubicata una delle poche sculture della collezione: Baccanale di putti, una piccola terracotta del fiammingo Francesco Duquesnoy (1597-1643). L’opera fu un dono di Giovanni Andrea Carlone a Francesco degli Oddi.

Camera dell'Alcova
Camera dell’Alcova
La Galleria dei quadri dopo il restauro
La Galleria dei quadri dopo il restauro del pavimento in battuto alla veneziana con La Luna e le stelle

Galleria dei quadri

Dalla porta a sinistra della prima Anticamera dei paesaggi si accede alla Galleria dei Quadri.
Qui è conservato un nucleo di 51 dipinti, considerato il più prezioso e importante raccolto da Angelo e Francesco degli Oddi nel Seicento.
L’attuale collocazione venne definita a metà Ottocento da Angelo degli Oddi (1814-1871), successore dei fondatori, e poi lasciata intatta dall’ultima proprietaria Barbara Marini Clarelli Santi.

È probabile che fin dall’inizio questa sala fosse destinata ad uso museale. Questa ipotesi è confermata dalle decorazioni interne, volte a dare prestigio all’ambiente.
La decorazione pittorica di questa e delle due sale successive venne affidata a Marcello Leopardi (1750 ca.-1795), artista marchigiano di formazione romana che portò a Perugia il linguaggio del neoclassicismo.

La volta è decorata dal Carro del Sole racchiuso in un riquadro ottagonale decorato da motivi geometrici. L’intradosso è dipinto con figure mitologiche a monocromo intervallate da motivi a girali. Anche in questa sala il pavimento in battuto alla veneziana riprende lo schema ottagonale della volta, integrandone l’iconografia con il tema della Luna e le stelle.

La Galleria dei quadri prima del restauro
La Galleria dei quadri prima del restauro del pavimento in battuto alla veneziana con i dipinti e gli arredi

Fra i principali dipinti vediamo sulla parete sinistra la tela raffigurante Maddalena di Giovanni Antonio Scaramuccia (1570 ca.- 1633).
Sulla parete centrale due dipinti del Guercino (1591-1666) raffiguranti Lucrezia Romana e Diana: i dipinti in questione vennero acquistati da Angelo degli Oddi.

Scarica il libro Una Collezione Seicentesca a Perugia in formato PDF (2MB)

Salotto rosso e oro (o “Camera da ricevere”)

Dalla Galleria si accede al Salotto rosso e oro, così chiamato per il broccato rosso e oro sulle pareti. Dagli inventari precedenti (1752, 1872) questo ambiente era chiamato anche Camera da ricevere.

La volta – raffigurante il Carro dell’Aurora – fu decorata nel 1783 da Marcello Leopardi. A lui si devono anche le Storie di Bacco e Arianna nell’intradosso e nelle sopraporte.

Salotto rosso e oro dopo il restauro
Salotto rosso e oro dopo il restauro del pavimento in battuto alla veneziana

Il pavimento in battuto alla veneziana segue lo schema della volta, con una forma rettangolare e motivi decorativi agli angoli. L’intera decorazione ricorda un “tappeto”, al cui centro spicca un fiore stilizzato con dodici petali.

Sulla parete sinistra si può ammirare il dipinto Il poeta Dante Alighieri o Testa di Vecchio del perugino Pietro Montanini (1626-1689).
Sulla parete destra il monocromo L’Olimpo del genovese Giovanni Andrea Carlone (1639-1697): quest’opera è il bozzetto preparatorio della volta del Salone d’Onore di Villa Clio a Carpello (Foligno), donata dall’artista stesso a Francesco degli Oddi.
Sopra al camino spicca una specchiera di fine Settecento in legno intagliato, dorato e dipinto di gusto neo-egizio.

Salotto rosso e oro prima del restauro
Salotto rosso e oro prima del restauro
Salotto rosso e oro prima del restauro del pavimento in battuto alla veneziana con dipinti e arredi

La parete destra è adornata da un tavolino Rococò in legno intagliato e dorato sormontato da una specchiera.
Sul ripiano marmoreo del tavolino un gruppo di porcellane bianche di fine Settecento raffiguranti Papa Pio VI a cavallo, un’acquiaiola, un taglialegna, un putto con cervo, una pastora, una coppia di amorini, un putto con levriero.

Stanza del biliardo o della ringhiera

La Stanza del biliardo è l’ultima dell’Appartamento buono: essa è rivestita alle pareti da un tessuto verde scuro.
Il tavolo da biliardo che dà nome all’ambiente è stato smontato e collocato in deposito per ragioni statiche.
Il pavimento probabilmente in battuto alla veneziana è stato sostituito da marmette di graniglia degli anni Cinquanta del Novecento come nella Camera dell’Alcova.
L’opera più interessante dell’ambiente è l’Allegoria della Felicitas Publica al centro della volta, anche in questo caso dipinta da Marcello Leopardi nel 1783.
Della stessa mano sono anche l’intradosso e la Scena mitologica a monocromo del sovraporta.

Stanza del biliardo o della ringhiera
Stanza del biliardo o della ringhiera – Veduta d’insieme (foto 2013)
Allegoria della Felicitas publica
Allegoria della Felicitas publica, 1783, Marcello Leopardi. (volta)