Francesco Santi


Francesco Santi (Perugia 1914-1993)
Francesco Santi (Perugia 1914-1993)

(1914-1993)

Laureatosi in Legge a Perugia nel 1938, venne richiamato alle armi e poté rientrare in patria soltanto dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943.

Avendo partecipato all’attività antifascista clandestina si trovò a far parte del Comitato di Liberazione e, ristabilitosi il regime democratico, assunse importanti responsabilità nelle istituzioni cittadine.

Fu prima vicecommissario e poi vicepresidente dell’Accademia di Belle Arti anche grazie ai corsi di storia dell’arte che nel frattempo era riuscito a seguire a Roma. Nel 1945 entrò come avventizio nella Soprintendenza di Perugia e da quel momento dedicò tutta la sua vita alla tutela e alla valorizzazione delle opere d’arte.

Continue e incessanti furono le sue preoccupazioni per i musei locali e fece di tutto perché le varie raccolte fossero pubblicamente fruibili. Nel 1966 venne nominato direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e per suo merito vennero ampliati gli spazi espositivi con l’occupazione di tutto l’ultimo piano di Palazzo dei Priori.

Nel 1970 sposò Barbara Marini Clarelli, instaurando con lei un’intesa perfetta profonda e duratura. Nominato Soprintendente nel 1973, nel 1975 assunse la direzione della Soprintendenza e con tale incaricò seguì i restauri di edifici storici in tutta la regione.

Ritiratosi a vita privata nel 1979 continuò a studiare e a scrivere. Tra i suoi numerosissimi scritti vanno ricordati i contributi direttamente connessi con il suo lavoro, pubblicati per lo più nel «Bollettino dell’Arte» e i cataloghi dei musei umbri tra cui quello della Galleria Nazionale dell’Umbria.

L’Archivio storico della Fondazione conserva n. 12 faldoni sull’attività di storico dell’arte, funzionario e Soprintendente di Francesco Santi (in corso di digitalizzazione grazie alla collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria) e carte sulla Famiglia Santi (Inventario Francesco Santi, consultabile in archivio).

Scarica il libro Una Collezione Seicentesca a Perugia in formato PDF (2MB)

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