
Barbara Marini Clarelli (Perugia 1929-2007)
Nobile dei marchesi di Vacone, figlia di Angelo e di Angela Guglielmi dei conti di Antognolla e marchesi di Valenzina, dopo aver studiato a Perugia presso l’Accademia di Belle Arti, conseguì la maturità al Liceo Artistico di Roma. Successivamente a Firenze, seguì lezioni di pittura impartite dalla pittrice Adriana Pincherle e nel 1956 ottenne il diploma presso l’Istituto centrale per il restauro di Roma. In qualità di libera professionista, prestò la sua opera come restauratrice su incarico dell’allora Soprintendenza alle Gallerie e Monumenti di Parma e Piacenza (1960-1964) e in seguito della Soprintendenza ai Monumenti di Milano (1967-1970).
Tra i suoi interventi di maggior pregio si ricordano i lavori eseguiti a Palazzo Clerici a Milano, quelli della Cappella del Castello Visconteo di Jerago e quelli della Saletta Reale della stazione di Monza. Nel 1970 sposò lo storico dell’arte Francesco Santi, allora direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, successivamente nominato Soprintendente ai Monumenti e alle Gallerie dell’Umbria, al quale resterà legata da amore e stima per tutta la vita.
Della sua attività di pittrice la Fondazione conserva 123 dipinti su tela raffiguranti ritratti di familiari e amici, vedute di Perugia e Firenze, copie da grandi maestri del Novecento.
Profondamente legata alla città di Perugia, Barbara si mostrò sempre attenta alle memorie storiche ed artistiche cittadine, promovendo e sostenendo numerose iniziative di notevole interesse per la storia locale.
Risale al 1995 la riedizione dei primi tre volumi, ampliata dall’edizione dei due ultimi inediti, della Descrizione topologico-istorica della città di Perugia di Serafino Siepi, curata da Mario Roncetti.
È del 2001 la pubblicazione, curata da Laura Teza, del manoscritto di Cesare Crispolti Raccolta delle cose segnalate del 1597.
Fu anche socia onoraria della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria e Ispettore Archivistico Onorario.
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