Gli allievi della SAF dell’ ICR sede di Matera raccontano il restauro di tre dipinti della Fondazione MACSA

MERCOLEDI’ 29 marzo 2023 alle ore 17,30

SOLO ON LINE

ALESSANDRA MARINO (Direttore ICR)
FRANCESCA CAPANNA (Direttore Saf ICR Roma),
GIORGIO SOBRÀ (Direttore Saf ICR Matera),
TULLIA CARRATÙ (Direttore dei lavori) con gli allievi della SAF ICR di Matera: ALESSANDRO CRISTIANO, MADDALENA GAZZETTA, FEDERICA LOPARDO

Introduce
CRISTINA GALASSI
Storica dell’arte, Direttore della Scuola di Specializzazione in beni storico artistici (Università di Perugia)

Pietro Montanini (1626-1689), Testa di vecchio, acquisto di Francesco degli Oddi (1623-1699) – Perugia, Palazzo degli Oddi Marini Clarelli, Quadreria.
 
Bernardino Gagliardi (1609-1660), Testa maschile deforme, acquisto di Francesco degli Oddi (1623-1699) – Perugia, Palazzo degli Oddi Marini Clarelli, Quadreria.
Sebastiano Conca (1680-1764) (?) Madonna annunciata
 Perugia, Palazzo degli Oddi Marini Clarelli, Sala della ringhiera.

A una settimana di distanza dall’incontro in presenza con Francesco Mancini attorno alle molte opere presenti in Fondazione di Pietro Montanini, ritroviamo il pittore perugino in una delle tre opere restaurate dagli allievi della Scuola di Alta Formazione (SAF) dell’ICR sede di Matera raffigurante Testa di vecchio, citato come “Petruccio Montanini” nell’Inventario del 1687, fatto redigere da Francesco degli Oddi per documentare gli acquisti effettuati da lui dopo la morte del padre Angelo, l’iniziatore della collezione seicentesca.
Il focus dell’incontro odierno è centrato sull’attività in didattica della SAF dell’ICR e, quindi, gli allievi racconteranno le operazioni effettuate per la conservazione di tre opere del patrimonio artistico della Fondazione. Come è forse poco noto, fin dalla sua nascita l’Istituto Centrale del Restauro aveva per legge la facoltà di intervenire “anche per opere di proprietà non dello Stato” (Legge n. 1240/1939, art.2), purché, ovviamente, sottoposte al vincolo della legge di tutela n.1089/1939.

È esattamente questo il nostro caso, che ha consentito all’ICR, grazie alla disponibilità del suo Direttore Alessandra Marino, dei Direttori delle SAF di Roma e Matera Francesca Capanna e Giorgio Sobrà, del funzionario storico dell’arte e direttore dei lavori Tullia Carratù, di poter contribuire concretamente alla conservazione e valorizzazione della collezione. È l’inizio di un percorso, che si auspica possa proseguire, e che ha un legame diretto con Barbara Marini Clarelli, grazie alle cui volontà testamentarie è stata istituita la Fondazione, perché anche Barbara si era diplomata come restauratrice all’ ICR alla fine degli anni Cinquanta.

L’incontro sarà introdotto da Cristina Galassi, Direttore della Scuola di Specializzazione in beni storico artistici (Università di Perugia), particolarmente attenta e sensibile al tema trattato.

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